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| IDG951104730 | |
| 95.11.04730 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Adotti Alessandro
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| Il valore procedurale dell' art. 93.3 del Trattato CE in materia di
aiuti statali alle imprese nella giurisprudenza della Corte di
Giustizia
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| Nota a CGCE 21 novembre 1991 (causa C-354/90)
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| Dir. com. scambi intern., an. 34 (1995), fasc. 1, pag. 73-95
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D870; D871; D18104
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| L' A. ricorda l' importanza della problematica attinente agli aiuti
di Stato, e si sofferma sul significato dell' art. 93 del Trattato
CEE, occupandosi di alcune questioni relative al terzo paragrafo
dello stesso articolo (obbligo per gli Stati membri di comunicare
tempestivamente alla Commissione ogni progetto inteso a istituire o
modificare degli aiuti). Cita varie decisioni della Corte di
Giustizia delle Comunita' Europee, sottolineando che non e' stata
accolta la tesi, sostenuta dalla Commissione, della "illegittimita'
per se'" dei comportamenti non rispettosi della previsione dell' art.
93 par. 3; in particolare, commenta ampiamente la sentenza del 21
novembre 1991 (che si potrebbe definire "il caso del salmone
francese"). La sentenza, fra l' altro, elabora una dottrina, detta
della "distinct responsabilities", intesa a salvaguardare e
rafforzare le competenze degli organi giurisdizionali e delle
autorita' nazionali. Infine l' A. accenna al problema delle
"comunicazioni" o "inquadramenti" della Commissione, che hanno l'
apprezzabile scopo di chiarire agli Stati il corretto iter
procedimentale, ed hanno assunto una valenza quasi regolamentare
nella materia degli aiuti, benche' non sia chiaro se ad esse si possa
attribuire la natura sostanziale di fonti.
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| art. 92 Tr. CEE
art. 93 par. 3 Tr. CEE
art. 177 Tr. CEE
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| Ist. dir. internazionale - Univ. FI
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