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21921
IDG811301466
81.13.01466 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
pisapia gian domenico
perche' i "processoni" rischiano di rallentare il corso della giustizia
Corr. sera, an. 106 (1981), fasc. 149 (28 giugno), pag. 2
d0230; d6022; d6044
l' a. (docente di procedura penale all' universita' di milano) affronta il problema della divisione del lavoro fra i magistrati. il codice di procedura penale prevede che la connessione tra piu' procedimenti determina la competenza del giudice che procede per il reato piu' grave. tale meccanismo e' complicato dal fatto che non sempre e' facile stabilire l' effettiva connessione e dal fatto che vengono a crearsi processi pletorici con istruttorie interminabili. la piu' recente giurisprudenza e la stessa legislazione hanno cercato di ovviare a tali inconvenienti ma esiste fra alcuni giudici la tendenza a dar luogo a "conflitti positivi" di competenza allo scopo di controllare che i processi si svolgano senza influenze. per evitare processi mastodontici e' stato introdotto l' art. 165 bis c.p.p. e che consente ad ogni magistrato di ottenere copie di atti di procedimenti in corso di istruzione presso altri giudici.
art. 45 c.p.p. art. 165 bis c.p.p.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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