| L' A. si propone di delineare le caratteristiche principali della
nuova figura di reato introdotta dall' art. 12 l. 197/1991,
individuandone la ratio nella esigenza, particolarmente avvertita dal
legislatore, di apprestare adeguata tutela penale al fenomeno, in
costante espansione, dei mezzi di pagamento "alternativi" al denaro
contante, in relazione al piu' generale ed ambizioso obiettivo della
repressione penale del riciclaggio del denaro frutto di attivita'
illecite. Vengono analizzati, in tal senso, i diversi modelli di
condotta punibile delineati dal legislatore, ponendone in risalto gli
elementi caratterizzanti ed i tratti differenziali rispetto alle
fattispecie incriminatrici "classiche", previste dal codice penale, e
che ad essi maggiormente si avvicinano per la struttura e l' oggetto
della tutela (ad es., la ricettazione, la truffa, le varie ipotesi di
falso). Viene, quindi, individuata, sinteticamente, la sfera
applicativa della disposizione normativa, specificando i vari tipi di
"documento" che possono farsi rientrare nell' ambito della relativa
tutela penale. La nota analizza criticamente le recentissime
elaborazioni giurisprudenziali, dando conto, altresi', dei primi
contrasti dottrinali profilatisi al riguardo, ed, in particolare, in
ordine alla specifica ipotesi dell' utilizzazione della carta da
parte del titolare dopo la revoca da parte dell' emittente, nonche'
in relazione al significato da attribuire propriamente alla nozione
di "indebita" utilizzazione.
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