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| IDG950605266 | |
| 95.06.05266 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Pellecchia Enza
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| In margine a Cass. n. 8177/94 sulla rilevanza delle qualita'
personali del "de cuius" nella determinazione del danno morale "iure
proprio" ai congiunti e sulla loro legittimazione anche "iure
hereditario" in ipotesi di decesso non immediato
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| Nota a Cass. 6 ottobre 1994, n. 8177
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| Resp. civ. prev., an. 60 (1995), fasc. 2, pag. 313-314
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D3070; D30706; D302; D5061
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| Esclusa dalla sentenza costituzionale n. 372/1994 la possibilita', in
favore degli eredi, di una successione nel diritto a chiedere il
risarcimento del danno alla salute subito dal "de cuius" (con
riferimento, pero', all' ipotesi di decesso immediato), analoghe
pretese vengono, con sempre maggiore frequenza, formulate con
riferimento al danno morale. La sentenza risolve in senso affermativo
la questione con riguardo ad una fattispecie in cui la vittima dell'
illecito era sopravvissuta, sia pure in stato di incoscienza, per un
arco di circa 15 giorni. L' A. richiama la motivazione della sentenza
e riferisce sul panorama dei contrastanti orientamenti dei giudici di
merito e della dottrina.
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| art. 2043 c.c.
art. 2059 c.c.
art. 185 c.p.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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