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| IDG950805497 | |
| 95.08.05497 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Floridia Giuseppe G.
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| Partita a tre. La disciplina elettorale tra Corte, referendum e
legislatore
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| Osservazione a C. Cost. 12 gennaio 1995, n. 5
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| Giur. cost., an. 40 (1995), fasc. 1, pag. 103-119
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D02102; D021433
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| Con la sentenza in rassegna la Corte Costituzionale ha dichiarato
inammissibili le richieste di referendum popolare per l' abrogazione
parziale delle leggi elettorali per Camera e Senato (d.p.r. 361/1957
e d.lg. 533/1993). Nella motivazione la Corte ha richiamato i
principi fissati nella propria pronuncia n. 32/1993, ricordando i
principi fissati relativamente all' ammissibilita' dei referendum
elettorali e per quanto riguarda la formulazione del quesito; si e'
poi soffermata con particolare attenzione sul problema della
normativa di risulta, riaffermando i principi affermati nelle
precedenti decisioni sulla materia e rilevando che l' eventuale
accoglimento dei quesiti produrrebbe la conseguenze di un sistema
elettorale che, in assenza di un intervento del legislatore, non
sarebbe in grado di funzionare. L' A. incentra il proprio commento su
questo aspetto della sentenza, analizzando dettagliatamente le
argomentazioni sviluppate dalla Consulta.
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| art. 75 Cost.
d.p.r. 30 marzo 1957, n. 361
d.lg. 20 dicembre 1993, n. 533
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