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219916
IDG950805506
95.08.05506 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Rivello Pier Paolo
Gli "eccessi" di cui all' art. 174 comma 1 n. 3 c.p.m.p. ed il principio di determinatezza della fattispecie criminosa
Osservazione a C. Cost. 27 gennaio 1995, n. 31
Giur. cost., an. 40 (1995), fasc. 1, pag. 343-348
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D550
L' A. esamina, in senso parzialmente critico, la pronuncia interpretativa di rigetto n. 31/1995 della Corte Costituzionale. Premessa un' ampia analisi del principio di determinatezza, nello scritto si sottolinea come, in relazione alla nozione di "eccessi" contenuta nell' art. 174 comma 1 n. 3 c.p.mil.p., detto principio non possa dirsi rispettato. Viene in particolare sostenuto che, contrariamente alle affermazioni della Corte Costituzionale, secondo cui il significato dell' espressione "abbandonarsi ad eccessi" sarebbe "comunemente" individuato "negli atti di intensa indisciplina concretanti una minacciosa pressione morale collettiva sulla volonta' del superiore", tale dato non corrisponde affatto ad un unanime, o quantomeno maggioritario, indirizzo interpretativo. In particolare il contenuto "minaccioso" del comportamento posto in essere dai soggetti generalmente non viene considerato quale requisito necessario per configurare la nozione di "eccessi". L' A. osserva inoltre come proprio le analisi piu' recenti abbiano posto in luce la pratica impossibilita' di pervenire ad una chiara individuazione della fattispecie incriminatrice relativa all' "abbandonarsi ad eccessi", giudicata spesso assolutamente "indecifrabile" e conseguentemente non rispondente al canone di tassativita'.
art. 174 comma 1 n. 3 c.p.mil.p.
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