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| IDG951505838 | |
| 95.15.05838 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Travi A.
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| Osservazione a C. Cost. 8 maggio 1995, n. 152
Cass. sez. I civ. 24 maggio 1994, n. 5067
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| Foro it., an. 120 (1995), fasc. 7-8, pt. 1, pag. 2036-2039
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| F4252; D50414
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| La sentenza della Corte Costituzionale dichiara l' illegittimita'
costituzionale dell' art. 6 l.r. Abruzzo 47/1984 "nella parte in cui,
nell' ipotesi di violazione depenalizzata ai sensi dell' art. 32 l.
689/81, punita con sanzione amministrativa per la quale la legge
prevede solo il massimo edittale, non consente all' interessato di
accedere al pagamento della sanzione in misura ridotta, come
disciplinato dall' art. 16 della stessa legge n. 689, corrispondendo
il doppio del minimo edittale ricavato dal disposto dell' art. 26
c.p.". L' A. esamina la sentenza, rilevandone l' importanza pratica
rispetto all' ordinamento regionale perche' comporta la necessita' di
ammettere il pagamento in misura ridotta anche per tutte le
violazioni amministrative disciplinate da leggi regionali, senza la
possibilita' di deroghe. La pronuncia, pero', ha anche una rilevanza
ulteriore: se la previsione del pagamento in misura ridotta
costituisce un "principio", a tale previsione si deve riconoscere
valore come criterio direttivo anche ai fini dell' interpretazione
delle leggi statali.
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| art. 10 l. 24 novembre 1981, n. 689
art. 16 l. 24 novembre 1981, n. 689
art. 32 l. 24 novembre 1981, n. 689
art. 6 l.r. AB 19 luglio 1984, n. 47
art. 26 c.p.
art. 162 c.p.
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