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| IDG951505921 | |
| 95.15.05921 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Arceri Alessandra
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| Appropriazione illegittima delle energie del pubblico dipendente, tra
peculato, interesse privato in atti d' ufficio e nuova fattispecie di
abuso d' ufficio e art. 323 c.p.
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| Nota a App. Catania 22 febbraio 1994
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| Giur. merito, an. 37 (1995), fasc. 4-5, pt. 2, pag. 790-793
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D51113
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| L' A. annota una decisione della Corte d' Appello di Catania che ha
ritenuto che la condotta del pubblico ufficiale che distrae a proprio
profitto l' attivita' lavorativa di un dipendente della p.a., non
integra gli estremi del delitto di peculato, bensi' dell' abuso d'
ufficio, poiche' l' energia lavorativa umana non puo' essere oggetto
ne' di possesso ne' di appropriazione. Successivamente l' A. affronta
il problema della successione tra l' abrogato art. 324 c.p. e l' art.
323 c.p. cosi' come riformulato dalla l. 86/1990, superato
implicitamente in senso affermativo dalla decisione commentata,
concludendo che tra le due norme non puo' ravvisarsi un rapporto di
continuita' ed omogeneita', in quanto all' eliminazione della
previsione di una condotta specifica non e' seguita la sua
trasfusione, neppure parziale, in una norma che si ponga, rispetto
alla prima, in rapporto di "concorso apparente", talche' non si puo'
porre il problema di individuazione della disciplina applicabile.
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| l. 26 aprile 1990, n. 86
art. 314 c.p.
art. 323 c.p.
art. 324 c.p.
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