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220337
IDG951505927
95.15.05927 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Carrato Aldo
Le forme di intervento delle associazioni sindacali nel processo del lavoro
Giur. merito, an. 37 (1995), fasc. 4-5, pt. 4, pag. 849-854
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D4192; D760; D7110
L' articolo analizza, con l' indicazione di opportuni riferimenti dottrinali e giurisprudenziali, la multiformita' di interventi che le associazioni sindacali possono realizzare nell' ambito della controversia di lavoro. In particolare la disamina, accennando allo strumento privilegiato contemplato dall' art. 18 dello Statuto dei lavoratori, si incentra sull' applicabilita', nell' ambito del rito del lavoro, delle varie fattispecie di intervento previste, in via generale, dalle disposizioni normative ricomprese negli artt. 105, 106 e 107 del codice di rito, nonche' della peculiare forma di partecipazione processuale esplicabile attraverso l' assunzione delle informazioni ad osservazioni, quale istituto proprio del processo del lavoro che trova il suo referente normativo negli artt. 421 comma 2 e 425 c.p.c. con riguardo al primo aspetto l' approccio che si ricava dalla disamina dei problematici spunti dogmatici dottrinali e' quello di una concezione relativistica, nel senso che gli adattamenti degli istituti di intervento tipici del processo ordinario di cognizione rispetto al coinvolgimento delle organizzazioni sindacali debbano essere valutati casisticamente a seconda dell' interesse che puo' sottendersi alla controversia individuale di lavoro, con interessamento di posizioni anche collettive, che determinino il cumulo tra una causa appunto individuale ed una propriamente collettiva, che puo' trovare la sua origine nella lesione contestuale di diritti propri dell' associazione sindacale previsti da fonti normative o dalla contrattazione collettiva (ipotesi che puo' verificarsi, soprattutto, con riguardo al prototipo dell' intervento volontario). In ultimo si sottolinea che le predette osservazioni e informazioni in ipotesi di controversie concernenti disaccordi circa l' interpretazione di contratti collettivi, possono svolgere un ruolo utile per ricostruire la vicenda contrattuale, ma non sono dotati di una tale incidenza fino a spingersi all' indicazione di valutazioni ermeneutiche, istituzionalmente riservate al giudice sulla base dei criteri stabiliti dalle norme generali del codice civile. Lo studio si conclude con la manifestazione dell' auspicio di fortificare, in futuro, l' intervento dei sindacati, non soltanto con riferimento al momento patologico del rapporto di lavoro, ma anche in funzione preventiva nell' ottica di una loro possibile proficua collaborazione verso forme conciliative obbligatorie precontenziose in funzione deflattiva, soprattutto avendo riguardo alle sempre piu' prorompenti "controversie di lavoro di massa".
art. 18 l. 20 maggio 1970, n. 300 art. 28 l. 20 maggio 1970, n. 300 art. 421 c.p.c. art. 425 c.p.c.



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