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220456
IDG950806046
95.08.06046 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bianchi Paolo
La Corte ancora alla ricerca del suo contraddittorio: una incerta pronuncia sull' intervento nel giudizio incidentale
Osservazione a C. Cost. 6 aprile 1995, n. 108
Giur. cost., an. 40 (1995), fasc. 2, pag. 891-897
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D021430; D311321
Con la sentenza in commento la Corte Costituzionale e' tornata ad esaminare il tema dell' integrazione del contraddittorio nel giudizio incidentale. Di fronte agli atti d' intervento di cinque soggetti privati ha ammesso al giudizio, come interventrice e non come parte costituita, la societa' E.M.A., pur definendola interveniente "ad adiuvandum" nel giudizio "a quo". Inoltre ha ammesso l' intervento della SIAE in ragione degli "specifici diritti e competenze, ad essa attribuiti in via esclusiva dalla legge" in materia di gestione dei diritti d' autore. Rispetto alle precedenti decisioni nelle quali l' intervento trovava fondamento nella necessita' di tutelare situazioni soggettive che potevano ricevere pregiudizio dalla decisione della questione di costituzionalita' (vedi la sentenza n. 314/1992) o nella rappresentativita' del soggetto in relazione agli interessi sottoposti a bilanciamento (vedi sentenza n. 456/1993), qui viene in evidenza da un lato l' ulteriore espansione accordata al concetto di diritto di difesa ricavabile dall' art. 24 comma 2 Cost.; dall' altro acquista ulteriore profondita' il sindacato della Corte sui presupposti processuali del giudizio "a quo". E' possibile trarne indicazioni nel senso di un passo avanti della Corte nella definizione di uno specifico assetto soggettivo del giudizio incidentale. Al tempo stesso permane l' impressione di un operare del giudice delle leggi oscillante e condizionato in modo decisivo dal caso particolare.
l. 22 aprile 1941, n. 633
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