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| IDG951106122 | |
| 95.11.06122 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Maltoni Andrea
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| Un problema di raccordo tra competenze delle Regioni a statuto
speciale in materia creditizia e bancaria, attuazione del diritto
comunitario e sistemazione operata dal testo unico (D.lgs. n. 385 del
1 settembre 1993)
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| Nota a C. Cost. 8 giugno 1994, n. 224
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| Dir. com. scambi intern., an. 34 (1995), fasc. 2, pag. 353-372
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D0321; D18123; D18124
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| Secondo quanto affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza in
rassegna, le competenze delle Regioni, in materia di ordinamento
creditizio, sono suscettibili di operare nella misura in cui i loro
contenuti non vengano a contrastare con le discipline e i limiti
introdotti dalla normazione comunitaria e dalle conseguenti
discipline attuative. L' A., dopo aver osservato che con questa
pronuncia la Consulta prosegue l' opera di compressione delle
competenze delle Regioni a statuto speciale nei settori di intervento
economico in virtu' della superiorita' del diritto comunitario,
ripercorre le complesse argomentazioni sviluppate dai giudici
costituzionali, soffermandosi ad analizzare i punti di maggiore
interesse. Fra questi: la natura non compilatoria bensi' normativa
del t.u. approvato con il d.lg. 385/1993 (t.u. in materia bancaria e
creditizia); il rapporto fra competenze regionali e diritto
comunitario per quanto riguarda il settore creditizio. Per quanto
riguarda quest' ultimo aspetto, l' A. ripercorre approfonditamente le
tappe che hanno condotto, soprattutto grazie al recepimento della
normativa comunitaria, ad una profonda riforma del sistema creditizio
e bancario italiano. Conclude valutando il significato dell'
affermazione della Corte Costituzionale secondo cui il d.lg. 385/1993
rappresenterebbe una "legge di grande riforma economico-sociale".
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| art. 25 l. 8 giugno 1990, n. 142
art. 46 d.lg. 14 dicembre 1992, n. 481
d.lg. 1 settembre 1993, n. 385
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| Ist. dir. internazionale - Univ. FI
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