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Documento


220763
IDG950306353
95.03.06353 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Serra Angelo
Pari dignita' dell' embrione umano nell' Enciclica "Evangelium Vitae"
Med. mor., an. 45 (1995), fasc. 4, pag. 793-817
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D92527; D9232; F31
L' articolo, prendendo spunto dalle affermazioni contenute nell' Enciclica "Evangelium Vitae" di Giovanni Paolo II sulla dignita' del concepito, analizza attentamente nella prima parte la piu' recente letteratura scientifica sullo sviluppo dell' individuo umano nelle sue prime fasi, allo scopo di smentire le affermazioni di coloro che criticando la posizione magisteriali affermano -su una presunta base scientifica- che la vita umana nascente non sia vita umana personale, almeno nel primissimo periodo dopo il concepimento. Dati scientifici alla mano emerge -secondo una logica induttiva propria della ricerca sperimentale- che il processo attraverso il quale prende forma un nuovo essere umano possiede tre caratteristiche: 1) la "coordinazione", secondo cui lo sviluppo embrionale e' un susseguirsi ed integrarsi coordinato di attivita' cellulari e molecolari sotto il controllo del nuovo genoma; 2) la "continuita'" per la quale e' lo stesso e identico essere che si forma ininterrottamente secondo un piano ben definito; 3) la "gradualita'", che implica da parte del concepito il raggiungimento della forma definitiva in modo graduale. Ne deriva percio' che alla fusione dei due gameti umani, un nuovo individuo umano inizia la propria esistenza o ciclo vitale, durante il quale egli realizzera' autonomamente tutte le potenzialita' di cui e' intrinsecamente dotato. Si dimostra, percio', che l' embrione non e' un potenziale soggetto umano, ma un reale soggetto umano. Se dunque la scienza puo' affermare con tutto il rigore che gia' nello zigote c' e' un soggetto umano che inizia il suo proprio ciclo vitale, spetta poi alle discipline filosofiche, teologiche e giuridiche analizzare e definire quale valore intrinseco assegnare a questo nuovo individuo umano. Di questo aspetto l' A. si occupa nella seconda parte dell' articolo, nel quale si argomenta a sostegno della dignita' inalienabile ed inviolabile della vita umana fin dal concepimento. In definitiva, nella "Evangelium Vitae" l' embrione ha il posto che gli spetta: pari dignita' come ogni altro soggetto umano e che, quindi, di questo soggetto non e' lecito disporre come di un oggetto.
Enciclica Giovanni Paolo II "Evangelium Vitae" 25 marzo 1995
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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