| L' articolo, prendendo spunto dalle affermazioni contenute nell'
Enciclica "Evangelium Vitae" di Giovanni Paolo II sulla dignita' del
concepito, analizza attentamente nella prima parte la piu' recente
letteratura scientifica sullo sviluppo dell' individuo umano nelle
sue prime fasi, allo scopo di smentire le affermazioni di coloro che
criticando la posizione magisteriali affermano -su una presunta base
scientifica- che la vita umana nascente non sia vita umana personale,
almeno nel primissimo periodo dopo il concepimento. Dati scientifici
alla mano emerge -secondo una logica induttiva propria della ricerca
sperimentale- che il processo attraverso il quale prende forma un
nuovo essere umano possiede tre caratteristiche: 1) la
"coordinazione", secondo cui lo sviluppo embrionale e' un susseguirsi
ed integrarsi coordinato di attivita' cellulari e molecolari sotto il
controllo del nuovo genoma; 2) la "continuita'" per la quale e' lo
stesso e identico essere che si forma ininterrottamente secondo un
piano ben definito; 3) la "gradualita'", che implica da parte del
concepito il raggiungimento della forma definitiva in modo graduale.
Ne deriva percio' che alla fusione dei due gameti umani, un nuovo
individuo umano inizia la propria esistenza o ciclo vitale, durante
il quale egli realizzera' autonomamente tutte le potenzialita' di cui
e' intrinsecamente dotato. Si dimostra, percio', che l' embrione non
e' un potenziale soggetto umano, ma un reale soggetto umano. Se
dunque la scienza puo' affermare con tutto il rigore che gia' nello
zigote c' e' un soggetto umano che inizia il suo proprio ciclo
vitale, spetta poi alle discipline filosofiche, teologiche e
giuridiche analizzare e definire quale valore intrinseco assegnare a
questo nuovo individuo umano. Di questo aspetto l' A. si occupa nella
seconda parte dell' articolo, nel quale si argomenta a sostegno della
dignita' inalienabile ed inviolabile della vita umana fin dal
concepimento. In definitiva, nella "Evangelium Vitae" l' embrione ha
il posto che gli spetta: pari dignita' come ogni altro soggetto umano
e che, quindi, di questo soggetto non e' lecito disporre come di un
oggetto.
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