| L' A. si richiama alla richiesta avanzata dal Presidente del
Consiglio Craxi di abolizione del voto segreto, per l' approvazione
delle leggi, dopo che la Camera, appunto a voto segreto, aveva
respinto il d.l. 5 ottobre 1983, n. 529. Respinge la tesi secondo cui
una tale richiesta equivalga ad un "attacco al Parlamento". Sviluppa
una serie di considerazioni contro la generalizzazione del voto
segreto, con argomentazioni di carattere storico, di diritto
comparato, di ordine politico, di buon senso e di moralita'. Secondo
l' A., il richiamo di Craxi alla trasparenza del Parlamento
corrisponde alla richiesta di restituire al Parlamento stesso il suo
ruolo e la sua autorita', correggendone le anomalie di funzionamento.
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