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27852
IDG831302493
83.13.02493 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Tosi Silvano
Dopo la bocciatura del condono edilizio. Decreti legge e voto segreto
Nazione, an. 125 (1983), fasc. 285 (19 ottobre), pag. 1
D0113; D02113
Dopo la bocciatura da parte della Camera del d.l. 5 ottobre 1983, n. 529 sul condono edilizio, a seguito della presenza di "franchi tiratori", il Governo ha affidato all' on. Mammi', responsabile dei rapporti col Parlamento, il compito di accertare quali accoglienze troverebbe nella Camera un nuovo decreto legge sulla materia, recante norme piu' eque e rigorose che tenessero conto delle critiche sollevate al precedente decreto. L' A. prende spunto da questa iniziativa per una riflessione sui rapporti Governo-Parlamento in materia di decreti legge. Rilevate le difficolta' e la necessita' di tempi lunghi, oltre che di maggioranze qualificate, per l' abolizione del voto segreto, l' A. ritiene che si debba seguire un diverso e piu' corretto rapporto tra Governo e Parlamento. Il Governo, a seguito di un patto costituzionale, dovrebbe ottenere dal Parlamento la garanzia di una legislazione celere, speditissima, in sede ordinaria. In cambio si dovrebbe riconoscere l' accesso alla corsia di celere scorrimento anche per l' iniziativa legislativa delle Camere, in pratica per l' opposizione. Nel frattempo si potrebbero varare i provvedimenti per la manovra economica con l' impegno governativo di non procedere con decreti legge, contro la garanzia che l' opposizione non chiedera' il voto segreto.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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