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Documento


27863
IDG831302504
83.13.02504 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Di Pierro Antonio
Condono edilizio. Sulla sanatoria indiscriminata dubbi di incostituzionalita'
Paese sera, an. 34 (1983), fasc. 270 (6 ottobre), pag. 2
D18239; D540; D18222; D18225
Vengono riportate alcune prese di posizione, tutte negative e critiche, nei confronti del d.l. 5 ottobre 1983, n. 529 sulla sanatoria dell' abusivismo edilizio. Secondo il presidente dell' Istituto nazionale di urbanistica, il provvedimento potrebbe essere impugnato per illegittimita' costituzionale in quanto "si mettono sullo stesso piano cittadini che hanno rispettato la legge e cittadini che l' hanno violata". Antonello Falorni, assessore alle Finanze del Comune di Roma, sostiene che il provvedimento pone i Comuni di fronte a nuovi e gravosi compiti senza metterli in condizione di poterli affrontare. Il SICET (Sindacato inquilini, che fa capo alla CISL e alle ACLI) ha rilevato che il decreto parifica l' abusivismo di chi era necessitato, con quello speculativo. Secondo l' ANCE, Associazione nazionale costruttori edili, il provvedimento trova la sola giustificazione nel fatto che si vogliono "racimolare dei fondi". Secondo il SUNIA, sindacato inquilini, il provvedimento e' "una barriera a difesa del grande abusivismo speculativo". L' Associazione piccoli proprietari ritiene che il provvedimento si risolva in un grosso regalo per il grande abusivismo. Altro aspetto negativo che viene rilevato da piu' parti e' che il decreto non prevede norme atte a stroncare il fenomeno dell' abusivismo per il futuro.
d.l. 5 ottobre 1983, n. 529
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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