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Stampa giuridica

Documento


27913
IDG831302554
83.13.02554 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bocca Giorgio
I giudici e la liberta' di stampa
Repubblica, an. 8 (1983), fasc. 242 (14 ottobre), pag. 6
D6043; D0230; D9694; D04017
L' A. lamenta le frequenti condanne pronunciate contro giornalisti per diffamazione, e le imputazioni elevate a giornalisti per violazione del segreto istruttorio, mentre lo stesso segreto e' spesso violato proprio dai giudici. Afferma che non c' e' uguaglianza di fronte alla legge se il giornalista che sbaglia paga, e il giudice no. Dopo aver sottolineato che i magistrati non sono un corpo mistico, quasi sacerdotale, ma una corporazione composta da uomini normali fra i quali molti, ma non tutti, sono coraggiosi ed onesti, sostiene che il codice non puo' da solo essere la regola del gioco di una libera informazione: i grandi scandali italiani non sarebbero scoppiati se i cronisti avessero dovuto aspettare la certezza della sentenza formale. Conclude che unica alternativa alla libera stampa (con tutti i suoi possibili difetti) e' la stampa dei Paesi dove non esiste liberta', ne' per i giornalisti ne' per i giudici.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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