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| IDG831302600 | |
| 83.13.02600 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Di Maio Federico
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| Tanti dubbi sulle tasse per i titoli "diversi"
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| Sole, an. 119 (1983), fasc. 234 (8 ottobre), pag. 9
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| D18126; D21802
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| L' art. 5 del d.l. 30 settembre 1982, n. 512 stabilisce che i
proventi di qualsiasi genere dei titoli o certifiati in serie o di
massa diversi dalle azioni, obbligazioni o titoli similari ed anche
dei certificati di partecipazione ai fondi comuni neoistituiti vanno
assoggettati ad una ritenuta a titolo d' imposta cedolare secca del
25%. Il trattamento dei redditi di capitale, afferma l' A., si
arricchisce della nuova specie del "diverso". Ai fini della ritenuta,
deve considerarsi provento anche la differenza fra il prezzo
convenzionale di emissione, che, ai sensi dell' art. 9, deve
comparire sul titolo o certificato, e la somma rimborsata ai
sottoscrittori oppure il controvalore dei beni ad essi attribuiti. In
sostanza, la norma afferma che se il titolo, qualsiasi esso sia, non
reca l' indicazione di un qualsivoglia reddito questo deve intendersi
quale risultante dalla differenza tra la somma versata e quella
ricevuta dal sottoscrittore al termine dell' operazione. A questo
proposito l' A. svolge alcune considerazioni critiche.
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| d.l. 30 settembre 1982, n. 512
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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