| L' A. interviene nel dibattito dottrinale e politico sul tema della
"Grande riforma", offrendo alcune considerazioni e proposte.
Preliminarmente ritiene che siano da rifiutare proposte di profondi
mutamenti e convenga, invece, insistere su proposte di piu' facile e
immediata attuazione. Aspetti della "Grande riforma" che l' A.
analizza e sui quali avanza proposte sono: il sistema elettorale; la
struttura del Parlamento, comprese alcune sue articolazioni e
funzioni; il rapporto fiduciario Governo-Parlamento; Il Presidente
della Repubblica; il referendum; la collocazione del P.M.. Queste, in
rapida sintesi, le indicazioni dell' A.: pervenire ad un'
aggregazione piu' efficace delle forze politiche mediante l'
introduzione della clausola di sbarramento al 5% di tipo tedesco;
trasformazione del Senato come "Camera delle Regioni", o passaggio ad
una soluzione monocamerale, o razionalizzazione radicale dei lavori
parlamentari; il riassetto organico della Presidenza del Consiglio,
una p.a. piu' efficiente e un iter legislativo piu' snello potrebbero
favorire il migliore esercizio dei poteri del Capo del Governo come
reale centro motore del sistema istituzionale; esclusione di un ampio
numero di materie dall' iniziativa referendaria; riduzione di un anno
del mandato del Presidente della Repubblica senza ampliarne i poteri;
per quanto riguarda il P.M., piu' che di riforme, si deve parlare di
un maggiore rispetto delle regole del gioco e delle regole di
deontologia professionale. Secondo l' A., occorre apportare quelle
riforme che conducano ad una completa e sollecita attuazione della
Costituzione piu' che ad una modifica della stessa, superando quegli
sfasamenti che hanno portato cambiamenti di fatto all' assetto
costituzionale.
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