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| IDG841301156 | |
| 84.13.01156 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Cappelli Igino
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| Magistratura. La discrezionalita' e' un pericolo?
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| Nuova polizia, an. 8 (1984), fasc. 3, pag. 16-18
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| (testo con illustrazioni)
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| D0230; D023; D68
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| (Sommario: Si va diffondendo il concetto secondo cui i giudici
dovrebbero essere "ridimensionati" per quanto attiene il potere
discrezionale e la giurisdizione; questi due importanti concetti
restano, pero', le idee- chiave irrinunciabili per un serio
rinnovamento ordinamentale e processuale)
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| L' A. ricorda come negli ultimi anni i giudici abbiano approfondito
il significato del loro ruolo all' interno dell' ordinamento
giudiziario e afferma che e' stato giusto sostenere che la
giurisdizione rifiuta le prassi burocratiche e che non vi deve essere
gerarchia nella magistratura. Su altri argomenti e' invece necessaria
una piu' attenta riflessione, e in particolare sulla discrezionalita'
del giudice. Su questo argomento gli studiosi del "Gruppo di Milano",
autori di un progetto di nuova Costituzione, propongono un diverso
assetto della magistratura e in particolare del P.M.; l' A. critica
le proposte avanzate. Fu comunque un errore aver voluto valorizzare,
nel passato, la discrezionalita' come una discriminante fra
giurisdizione e amministrazione. L' A. conclude sottolineando l'
esigenza di approfondire l' analisi di questi temi e avvertendo che
se non si salva la giurisdizione non vi saranno piu' giudici.
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| art. 98 Cost.
art. 112 Cost.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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