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Documento


32836
IDG841301866
84.13.01866 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ruffilli Roberto
Per il riordino del Parlamento si impone una differenziazione tra le due Camere. Il monocameralismo non e' una soluzione
Discussione, an. 32 (1984), fasc. 25 (18 giugno), pag. 9
(testo con illustrazioni)
D02110
L' A. sottolinea che il dibattito in seno alla Commissione per le riforme istituzionali ha messo in luce la necessita' di un potenziamento del Parlamento, e di una semplificazione del suo funzionamento. Dopo aver tracciato un quadro dei problemi da affrontare, giudica semplicistica la proposta di ovviare a tutto con il monocameralismo, e suggerisce un riordino del bicameralismo. Bisogna misurarsi con 3 prospettive, emerse da molto tempo: la rappresentanza organica, la rappresentanza delle competenze e la rappresentanza degli enti locali; sono 3 esigenze cui puo' farsi fronte in vari modi. L' A. propone che non si ricorra a elezioni di secondo grado per la seconda Camera, che si limiti il principio della doppia lettura ai grandi progetti di legge, che sia instaurato un ampio processo di delegificazione, che sia potenziato il Parlamento in seduta comune. Conclude che dev' essere affidata alla volonta' popolare la scelta effettiva della maggioranza e della coalizione di governo.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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