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Documento


32861
IDG841301891
84.13.01891 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Fiorani Adolfo
La minaccia all' indipendenza del giudice viene dall' interno della stessa Magistratura e non dal potere esecutivo
Convegno organizzato dalla Cattedra di Diritto Costituzionale della Facolta' di giurisprudenza dell' Universita' di Parma sul tema "L' istituzione giudiziaria a 25 anni dalla costituzione del Consiglio Superiore della Magistratura", Parma, 9 giugno 1984
Avanti, an. 88 (1984), fasc. 136 (10 giugno), pag. 5
D0231
Vari interventi hanno posto in rilievo la necessita' di difendere l' indipendenza del giudice minacciata dal potere esecutivo, che interferirebbe sull' organo di autogoverno dei magistrati. A questo proposito, Dino Felisetti, responsabile della Commissione Giustizia alla Camera, deputato del PSI, ha detto che "la vera minaccia all' indipendenza del giudice oggi viene prevalentemente dall' interno della Magistratura". Secondo Felisetti, tra i magistrati "convivono alcuni 'giudici eroici' ma anche qualche 'soggetto indegno', e ci sono dei gruppi oligarchici, politicamente ispirati, i quali tentano la scalata al potere giudiziario, che e' l' unico potere, in Italia, sostanzialmente immune da controllo e da responsabilita'". Questi gruppi tendono alla signoria del Cons. Sup. Mag. che rischia di diventare "l' organo di governo sui magistrati". Per evitare questi pericoli occorre che il Parlamento modifichi la legge elettorale per il Cons. Sup. Mag.. Ettore Gallo, giudice costituzionale, ha rilevato, tra l' altro, l' alto grado di indipendenza di cui, di fatto, gode la Magistratura. Tale situazione e' il risultato di una piu' rapida maturazione di alcune tendenze istituzionali di fondo delle societa' democratiche e non gia' un' anomalia da correggere.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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