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Documento


32940
IDG841301971
84.13.01971 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Rossanda Rossana
Una vendetta
Manifesto, an. 14 (1984), fasc. 139 (13 giugno), pag. 1
D5101
L' A. commenta la sentenza che ha concluso il processo per il "7 aprile", rilevando in primo luogo che i processi sono oggi inutili, in quanto servono solo a confermare le affermazioni del giudice istruttore. Le pesanti condanne inflitte hanno carattere tipicamente politico, in quanto nei confronti degli imputati non sono state trovate prove di reati, ma solo l' appartenenza a Potere Operaio o ad Autonomia; in qualche caso, si e' dato retta alle accuse dei pentiti, mentre i testimoni hanno riconosciuto qualche imputato solo per violenza alle cose; in definitiva, l' onere della prova non e' stato neanche preso in considerazione. Gravissimo e' poi il fatto che gran parte dell' accusa si reggesse su Carlo Fioroni, che pero' e' mancato al confronto processuale grazie alle autorita' statali. In ossequio a quanto detto in un documento recentemente redatto da 36 magistrati, viene cosi' prorogato in eterno il periodo dell' emergenza e viene rinviata a data da destinarsi la tanto auspicata riconciliazione. Il tutto con il beneplacito del Governo e del Parlamento, nonche' del PCI che ha definito questa sentenza equilibrata, dimenticando le proprie lotte per lo Stato di diritto.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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