| La Democrazia Cristiana, facendo seguito alla richiesta della CEI che
agli alunni delle scuole cattoliche venga usato "lo stesso
trattamento garantito a quelli che frequentano le scuole di Stato",
ha presentato una proposta di legge i cui fini sono quelli di "dare
finalmente attuazione ai principi costituzionali in materia di
diritto all' istruzione". Secondo l' A., e' fondata la richiesta che
il diritto di scegliere la scuola privata piuttosto che quella
statale debba essere reso concreto mediante interventi statali.
Dissente, pero', dalla richiesta di finanziamenti pubblici agli enti
privati gestori delle scuole non statali, perche' in netto contrasto
col dettato costituzionale. Fermo il divieto di finanziamenti,
sostiene l' A., occorre pensare un congruo ristoro economico per le
famiglie degli alunni delle scuole non statali, al fine di rendere
effettivo il godimento del diritto di frequentare questo tipo di
scuole. Occorre studiare se sia migliore scelta quella del
buono-studio all' utente della scuola privata, oppure quella dell'
adeguata detrazione fiscale. Questo diritto deve valere tanto per i
cattolici quanto per gli ebrei, i riformati e i senza religione che
scelgano le scuole non statali. Tale diritto dovra' anche comportare
la fine di sussidi discrezionali assieme al piu' penetrante controllo
dello Stato tanto sulla validita' dei programmi quanto sulla
selezione e il trattamento dei docenti.
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