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Documento


33072
IDG841302103
84.13.02103 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Mortillaro Felice
Le relazioni industriali negli anni '80: hanno ancora un futuro i contratti collettivi di lavoro? Contrattare senza sottintesi
Sole, an. 120 (1984), fasc. 146 (21 giugno), pag. 6
D712
(Sommario: Il costo degli accordi deve essere proporzionato ai risultati. Piu' liberta' agli aumenti di merito)
L' A. ripercorre criticamente la vicenda della contrattazione collettiva, per coglierne il significato e l' importanza storica, economica, sociale, e per valutarne le prospettive. Ritiene che questa forma di relazioni industriali appartenga, cosi' come e' ancora concepita, al passato e si possa collegare ad un tipo di "sottocultura" fondata sulla "garanzia e la sicurezza", sulla ricerca del lavoro subordinato, sul desiderio di una societa' "giusta" con forti sottolineature egualitarie, che crede nei partiti tradizionali e, quindi, nei sindacati tradizionali. A questa "sottocultura" si contrappone quella della "propensione al rischio", la quale tende a risolvere direttamente i problemi, rifiuta la "classe" e il "collettivo", riconduce la solidarieta' ad un vincolo che non va oltre la famiglia. C' e' il rischio, afferma l' A., che i contratti collettivi finiscano per diventare uno strumento della prima "sottocultura". I contratti collettivi, invece, potranno avere un futuro se ad essi verranno tolti sottintesi politici e sociali, per attribuirgli una reale "utilita'" economica. Se il loro costo, cioe', sara' proporzionato ai risultati.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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