| L' A. si richiama ai recenti risultati delle elezioni europee, per
rilevare come certe impostazioni teoriche di sociologia politica si
siano rivelate erronee, L' accentuata dinamica sociale del Paese
avrebbe dovuto innescare, secondo certe teorie, un inevitabile
processo di cambiamento nella distribuzione delle preferenze per i
diversi partiti. Il mutamento sociale, cioe', avrebbe dovuto
provocare una ristrutturazione del sistema partitico, modificandone
in maniera significativa la configurazione. Si sosteneva anche che la
competizione elettorale veniva sempre piu' configurandosi come un
vero e proprio "mercato politico", nel quale la domanda (interessi e
valori degli elettori) incontrava l' offerta (programmi, promesse
specifiche) dei partiti, determinando equilibri politici nuovi e
dando al sistema quella dinamicita' da piu' parti invocata. Al
contrario, il sistema partitico ha mantenuto sostanzialmente le
caratteristiche del passato, evidenziando un "gap" tra dinamica
sociale da un lato e sostanziale stabilita' nella distribuzione delle
scelte politiche dall' altro. Analizzato rapidamente questo fenomeno
ed indicate alcune ipotesi esplicative, l' A. conclusivamente ritiene
che la mancata formazione di un "mercato politico" in Italia, sia da
attribuirsi, in particolare, al sistema elettorale.
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