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33212
IDG841302243
84.13.02243 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Salvi Cesare
Autogoverno e indipendenza dei giudici: ne discute la sinistra. La corsa a ostacoli del magistrato
Rinascita, an. 41 (1984), fasc. 28 (14 luglio), pag. 10
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D02302; D0231
Certi rilievi critici che spesso vengono mossi alla Magistratura, pur avendo in molti casi fondamento, tuttavia, in definitiva essi rivelano tutta la loro strumentalita' se si tengono presenti questi punti fermi: il primo e' che, in questi anni, Magistratura e Consiglio Superiore hanno costituito uno dei punti di tenuta del sistema istituzionale in grado di introdurre elementi di freno al degrado della vita politica e istituzionale e delle condizioni sociali; in secondo luogo il tentativo di semplificare in senso autoritario il sistema istituzionale riguarda anche la Magistratura essendo state presentate "riforme istituzionali" dirette a ricondurre Magistratura e Consiglio Superiore sotto il controllo politico del Governo e della maggioranza. L' A. affronta, quindi, il problema della politicita' del giudice ritenendo che essa non possa essere messa in discussione. Esiste, pero', il problema di come realizzare un governo adeguato di essa. La via per tenere uniti i due profili, quello della intrinseca politicita' della funzione giurisdizionale e quello della garanzia di una reale indipendenza, e' la definizione di una coerente funzione di "governo" della Magistratura, che deve essere svolta dal Cons. Sup. Mag..
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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