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33428
IDG841302459
84.13.02459 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
D' Anna Cesare
Magistratura e indipendenza. Il buon Governo dei giudici
Paese sera, an. 35 (1984), fasc. 183 (5 luglio), pag. 7
D02302; D02311
Vengono svolte alcune riflessioni sull' importanza e sull' efficacia del Cons. Sup. Mag. come organo di autogoverno. L' A. condivide le posizioni sostenute dal professore Giuseppe Ferrara, gia' componente del Consiglio Superiore, nel volume "Soliloquio sulla Magistratura", secondo il quale il retto funzionamento della giustizia dipende dal retto funzionamento del Consiglio Superiore. Tuttavia sussistono alcune contraddizioni sulla natura della funzione di autogoverno, tra l' altro, se si pensa che i provvedimenti del Consiglio sono sottoposti al controllo del TAR. Occorrerebbe una modifica normativa tesa a trasferire detto controllo alle sezioni unite civili della Corte di Cassazione, oppure ad un organo speciale costituito da parlamentari e magistrati. Il Consiglio Superiore, sostiene ancora l' A., dovrebbe essere in grado di prendere provvedimenti riguardanti i magistrati i quali, anch' essi, si distinguono tra capaci e inetti, laboriosi e neghittosi, assenati e dissenati, colti e incolti, coraggiosi e non coraggiosi, stimati e disistimati. La magistratura deve essere, si, indipendente, ma si deve autogovernare, giustappunto attraverso il Consiglio Superiore. Un dignitoso, serio, autentico "autogoverno" puo' realizzare la giusta indipendenza, senza che essa straripi in irresponsabilita'.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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