| Vengono svolte alcune riflessioni sull' importanza e sull' efficacia
del Cons. Sup. Mag. come organo di autogoverno. L' A. condivide le
posizioni sostenute dal professore Giuseppe Ferrara, gia' componente
del Consiglio Superiore, nel volume "Soliloquio sulla Magistratura",
secondo il quale il retto funzionamento della giustizia dipende dal
retto funzionamento del Consiglio Superiore. Tuttavia sussistono
alcune contraddizioni sulla natura della funzione di autogoverno, tra
l' altro, se si pensa che i provvedimenti del Consiglio sono
sottoposti al controllo del TAR. Occorrerebbe una modifica normativa
tesa a trasferire detto controllo alle sezioni unite civili della
Corte di Cassazione, oppure ad un organo speciale costituito da
parlamentari e magistrati. Il Consiglio Superiore, sostiene ancora l'
A., dovrebbe essere in grado di prendere provvedimenti riguardanti i
magistrati i quali, anch' essi, si distinguono tra capaci e inetti,
laboriosi e neghittosi, assenati e dissenati, colti e incolti,
coraggiosi e non coraggiosi, stimati e disistimati. La magistratura
deve essere, si, indipendente, ma si deve autogovernare, giustappunto
attraverso il Consiglio Superiore. Un dignitoso, serio, autentico
"autogoverno" puo' realizzare la giusta indipendenza, senza che essa
straripi in irresponsabilita'.
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