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| IDG841302480 | |
| 84.13.02480 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Rosselli Giuseppe
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| Dopo l' approvazione degli aumenti annullando le sentenze. Scontro
fra magistrati e Camera
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| Paese sera, an. 35 (1984), fasc. 206 (28 luglio), pag. 2
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| D0230
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| (Sommario: Anche deputati e senatori "ricalcolano" lo stipendio)
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| La Camera ha approvato il provvedimento che prevede aumenti di
stipendio ai magistrati e che stabilisce l' "aggancio" alle
retribuzioni dei giudici dello stipendio dei parlamentari. Vengono
riferite alcune reazioni critiche al provvedimento. Il Presidente
dell' Associazione nazionale magistrati, Alessandro Criscuolo, e il
segretario, Enrico Ferri, hanno rilevato aspetti positivi del
provvedimento sul piano economico, ma anche aspetti inaccettabili in
quanto la legge vanifica sostanzialmente gli effetti di sentenze
passate in giudicato. Una nota di "Magistratura indipendente" rileva
che "la sovrapposizione della legge alla decisione del giudice,
attraverso l' estinzione dei giudizi in atto, non e' accettabile".
Per "Unita' per la Costituzione", le soluzioni accolte finiscono con
lo svuotare il contenuto delle decisioni del giudice amministrativo
gia' passate in giudicato. Secondo il Sindacato nazionale magistrati,
la legge in questione e' un "atto di esautorazione della funzione
giudiziaria in netto contrasto col principio della divisione dei
poteri in quanto mette nel nulla giudicati e giudizi in corso".
Secondo il sindacato, l' approvazione della legge acuira'
inevitabilmente il conflitto fra poteri dello Stato.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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