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Documento


33585
IDG841302617
84.13.02617 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Treu Tiziano
L' intesa tra sindacati confederali e Ministero dei Trasporti indica la strada da percorrere. Fuori chi non si autoregola
Sole, an. 120 (1984), fasc. 166 (14 luglio), pag. 6
D7131; D7134
(Sommario: Ma il problema chiave resta quello delle sanzioni per chi non rispetta il protocollo)
L' A. premette un' analisi della conflittualita', promossa in particolare dai sindacati autonomi, che fa risalire alla nascita di problemi nuovi connessi con l' estendersi di aree di "terziarizzazione" pubblica e privata, problemi, cioe', connessi con la diversificazione degli interessi tipica della societa' post-industriale. Secondo l' A., la via da percorrere per controllare questa conflittualita' non e' la regolamentazione normativa, ma l' uso serio e corretto di un ventaglio di strumenti utilizzabili per un controllo consensuale. Una parte di questi strumenti e' contenuta nel protocollo siglato dai sindacati confederali col ministro Signorile. Il primo strumento, pero', e' ancora l' autoregolamentazione. Gia' la l. 29 marzo 1983, n. 93 sul pubblico impiego pone come condizione per l' ammissione alla trattativa col Governo l' adozione da parte di tutti i sindacati di codici di autodisciplina. Questa norma va applicata rigorosamente: chi non si autoregola non e' un interlocutore accettabile. Alcune regole minime, poi, potrebbero essere inserite nei contratti collettivi del pubblico impiego, e si potrebbe fare molto per migliorare le procedure e gli organismi di conciliazione e di mediazione dei conflitti. Problema delicato e spinoso resta quello delle sanzioni in caso di violazione per chi non rispetta il protocollo.
l. 29 marzo 1983, n. 93
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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