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33612
IDG841302644
84.13.02644 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ricci Renato
I presupposti necessari per la qualifica di dirigente
Sole, an. 120 (1984), fasc. 174 (24 luglio), pag. 14
D735
Viene discussa la disciplina legale del rapporto di lavoro dirigenziale. Punto di partenza e' l' art. 2095 c.c., che affida la determinazione dei requisiti di appartenenza alle categorie indicate di operai, impiegati, dirigenti amministrativi e tecnici alle leggi speciali e alle "norme corporative". L' A. sostiene che il riferimento alle norme corporative debba interpretarsi nel senso che e' esteso ai contratti collettivi attuali. Emerge, cosi', l' estrema relativita' della nozione di dirigente, demandata ai contratti collettivi, che possono definire requisiti diversi. Quindi, per stabilire quando ad un lavoratore subordinato competa la qualifica di dirigente, occorre indagare se vi sia una legge speciale che definisca i requisiti di appartenenza e, in sua assenza, rifarsi ai contratti collettivi. In mancanza anche di una norma collettiva che indichi i requisiti di appartenenza alla categoria dei dirigenti puo' farsi riferimento alla giurisprudenza della Cassazione che, nella lacuna della legge, ha elaborato una nozione sufficientemente consolidata con la sentenza 8 agosto 1983, n. 5295. Conclusivamente l' A. affronta la questione dell' impiegato con mansioni direttive per cercare le linee di confine tra questa figura e quella del dirigente.
art. 2095 c.c. Cass. 8 agosto 1983, n. 5295
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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