| La Camera ha approvato il provvedimento sul trattamento economico dei
magistrati, che prevede aumenti mensili lordi di 400 mila lire,
abolizione della "giurisdizione domestica" finora esercitata dalla
Corte dei Conti, blocco della speciale scala mobile della categoria,
annullamento degli effetti della sentenza della Corte dei Conti in
materia di indennita' ai magistrati. Tuttavia, afferma l' A., e'
destinato a continuare il braccio di ferro tra Governo e Parlamento
da una parte e giudici dall' altra. Questi sono "insoddisfatti".
Vengono riportate varie prese di posizione critiche: del presidente
dell' Associazione nazionale magistrati, Criscuolo, e del segretario
generale, Ferri, che, tra l' altro, affermano che con la legge sono
sostanzialmente vanificati gli effetti delle decisioni passate in
giudicato; della Associazione magistrati della Corte dei Conti, che
giudica negativamente l' orientamento emerso "teso a sopprimere la
giurisdizione che l' Istituto esercita per legge sui propri
dipendenti"; del sindacato magistrati, che preannuncia "aspre lotte,
sia sul piano giudiziario, sia su quello prettamente sindacale"; di
Magistratura Democratica, secondo la quale il testo "viene a ledere
alcuni principi fondamentali dello Stato di diritto"; di Unita' per
la Costituzione.
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