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| IDG841302755 | |
| 84.13.02755 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Sansa Adriano
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| Il commento. I pericoli di una discriminazione fra i "dissociati" del
terrorismo. Altri "strappi" alla legge?
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| Fam. crist., an. 54 (1984), fasc. 36 (9 settembre), pag. 23
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| (testo con illustrazioni)
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| D5101; D50126; F4252
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| L' A. afferma che non sono del tutto chiare le ragioni dell'
apparente consenso che circonda le proposte in favore dei terroristi
dissociati ed esprime la propria perplessita' per il fatto che si sta
creando una certa confusione fra perdono e giustizia. Sostenere che
un trattamento indulgente nei confronti dei dissocciati deriverebbe
da una necessita' di pace sottintende che la legalita' e' segno di
durezza o di vendetta, e questo non e' vero. Sarebbe ingiusto anche
presentare un provvedimento in favore dei dissociati come una
"continuazione" della legge sui pentiti, perche' si aprirebbe la via
verso una pericolosa "uguaglianza fra eccezioni". L' argomento
portato piu' di frequente a sostegno delle proposte citate e' che si
cerca di aprire una strada a tanti giovani che rimasero coinvolti nel
terrorismo; si crea cosi' una pericolosa disuguaglianza di
trattamento fra categorie di terroristi e fra categorie di detenuti.
L' A. ritiene pertanto piu' opportuno limitarsi a garantire a tutti
gli ex terroristi un processo giusto e rapido, nel quale si tenga
conto di tutte le componenti di carattere personale; l' eventuale
detenzione deve essere umana.
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| l. 29 maggio 1982, n. 304
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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