| L' A. rileva che l' invito ad agire solo con le sentenze e non con le
interviste, rivolto ai giudici dal ministro Martinazzoli, e' stato
accolto da severe critiche ed e' apparso ad alcuni come una difesa
dell' omerta'; certo, l' intervento del ministro ha avuto un' eco
maggiore del previsto a causa della coincidenza dell' arresto di un
magistrato, accusato di collusione con la mafia. Nell' occasione,
prosegue l' A., ha ripreso vigore il dibattito sulla presunta
solitudine del magistrato che agisce contro la mafia, e piu' in
generale contro la grande criminalita' organizzata. L' A. si dichiara
a tale proposito d' accordo con l' opinione di Macaluso, il quale ha
sostenuto che il giudice, da un punto di vista psicologico, non e'
piu' isolato come una volta, perche' gode dell' incondizionato
appoggio di tutti i cittadini. L' A. conclude invitando quindi i
magistrati a parlare liberamente, ogni volta che lo ritengano
opportuno, per segnalare i malanni della giustizia.
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