| La l. 28 luglio 1984, n. 398 che, tra l' altro, riduce i termini
della carcerazione preventiva, consente all' A. di esprimere un
giudizio positivo su questo intervento del legislatore. Questa legge
implica la necessita' che aumentino il piu' possibile il tasso di
imparzialita' e il senso di responsabilita' dei giudici, al fine di
evitare un' ulteriore perdita di credibilita' da parte della
Magistratura. L' A. tuttavia rileva una serie di errori e di
dimenticanze del legislatore che fanno si' che questa legge, nella
sua concreta applicazione, puo' dare luogo a disparita' di
trattamenti. Il quadro piu' preoccupante, pero', e' offerto dall'
arretratezza logistica e dei mezzi della giustizia, nonche' dagli
effetti negativi dell' accavallarsi di provvedimenti positivi ma
parziali, che costituiscono obiettive ragioni di lentezza. Le
responsabilita' di cio' ricadranno su quanti hanno ritenuto di
relegare il servizio giustizia agli ultimi posti, dotandolo di un
bilancio vergognosamente basso, ospitandolo in locali cadenti, poco
funzionali e insufficienti, disinteressandosi dei danni e dei disagi
cagionati agli imputati, "salvo gridare allo scandalo quando le
vittime del disservizio non sono piu' i soliti ladri di polli".
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