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Documento


34064
IDG841303096
84.13.03096 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Tosi Silvano
Giudici siciliani in Sicilia? Meglio di no
Resto del carlino, an. 99 (1984), fasc. 224 (14 agosto), pag. 2
D0230
Il caso del giudice siciliano Antonio Costa, inquisito e arrestato per corruzione nel quadro delle indagini per l' assassinio mafioso del giudice siciliano Ciaccio Montalto, offre lo spunto all' A. per due considerazioni di ordine generale. La prima attiene al rapporto tra Alto Commissariato antimafia e Cons. Sup. Mag.; la seconda investe il problema dei giudici siciliani in servizio in Sicilia. Per quanto riguarda la prima questione, l' A. sostiene che il rapporto tra le due istituzioni non e' ancora funzionalmente perfetto. Riguardo alla seconda questione, l' A. si oppone alla tesi secondo la quale il giudice siciliano e' piu' indicato a svolgere la sua attivita' nell' isola perche', per determinati reati, la "sicilianita'" del giudice e' un elemento positivo essenziale. Al contrario, l' A. ribadisce le sue tesi, gia' manifestate anni addietro, sulla scelta preferenziale di massima per giudici non siciliani in Sicilia.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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