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34126
IDG841303159
84.13.03159 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Mereu Italo
Per i colpevoli di reati minori si profila un trattamento piu' severo che per i terroristi pentiti. Dissociati: sono figli o figliastri?
Sole, an. 120 (1984), fasc. 190 (11 agosto), pag. 4
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D5101; D50126; F4252
L' A. svolge alcune riflessioni sulla normativa sul terrorismo, che accosta a quella dell' Inquisizione, specialmente per quanto concerne il linguaggio base. Cosi' ritroviamo gli "impenitenti" e i "pentiti", che si distinguevano tra pentiti per costrizione e per interesse o "impuniti". Queste classificazioni le ritroviamo, appunto, per quanto riguarda il terrorismo. I "pentiti" sono coloro per i quali lo Stato ha previsto norme di favore perche' hanno rinnegato la loro ideologia politica e di violenza e hanno contribuito a fare arrestare altri associati e complici; gli "irriducibili", che non hanno rifiutato la loro ideologia di violenza con tutte le azioni ad essa legate, sarebbero gli "impenitenti", come Giordano Bruno che fu messo al rogo da vivo; i "dissociati" che, pur continuando a dichiararsi ideologicamente sovversivi, hanno esplicitamente rifiutato la violenza armata come strumento di lotta politica. L' A. sostiene che di fronte a questa categoria lo Stato non riesce a trovare la risposta giusta. Mentre ha preferito non punire gli assassini "pentiti", sembra che voglia che i dissociati, per meritare l' indulgenza repubblicana, recitino il pubblico atto di dolore.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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