| L' A. (vicepresidente della Commissione parlamentare di vigilanza e
indirizzo della RAI) si chiede perche', se in seguito all' inflazione
della moneta italiana la generalita' delle tariffe pubbliche e dei
prezzi amministrativi e' stata piu' volte ritoccata, il canone della
RAI e' rimasto per lungo tempo bloccato. Inoltre, rileva che se solo
si realizzasse l' ipotesi di scorporo dall' Azienda RAI di impianti
tecnici di trasmissione, si impedirebbe alla RAI di svolgere il suo
compito. Se poi da anni si chiede alla RAI di essere imprenditoriale,
per quale motivo si reagisce negativamente alle sponsorizzazioni che
la RAI ha iniziato a sperimentare? Sono queste, osserva l' A., prove
del tentativo di soffocamento della RAI. Se si volesse individuare il
responsabile, basta considerare che si sta assistendo al prevalere di
un modello radiotelevisivo unico al mondo, in cui si passa da una
situazione di monopolio ad una situazione di duopolio o di monopolio
raddoppiato, con un operatore pubblico e un solo operatore privato.
Quest' ultimo, in tale contesto, e' obbligato a puntare su un sempre
maggiore indebolimento di un servizio pubblico cui occorre togliere i
mezzi di sussistenza economica, le caratteristiche di centralita' nel
sistema, la possibilita' di agire impreditorialmente.
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