| L' A. sostiene che alla base del riordino del sistema pensionistico
proposto dal ministro De Michelis non sta tanto un generico senso di
equita', quanto uno stato di necessita'. In questa prospettiva il
progetto non va valutato in termini di diritti certi perche'
acquisiti, che vengono soppressi, ma sulla base della consapevolezza
che di fronte alla prospettiva della bancarotta dell' intero sistema
previdenziale non esiste alcun diritto certo ancorche' acquisito. Per
questi motivi un progetto per il futuro, che sia efficace e che dia
certezza, deve incontrare il consenso delle forze politiche e
sociali, le quali, invece, sono mosse da interessi elettorali in una
logica corporativa. Proprio per questo, perche' il problema e'
politico, le prospettive concrete di questo progetto non sono facili.
L' A. procede ad un' analisi delle posizioni delle forze politiche
nei confronti della riforma pensionistica, a sostegno della sua tesi.
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