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Documento


34366
IDG841303399
84.13.03399 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Armaroli Paolo
L' opinione. Senza preferenze piu' partitocrazia
Corr. sera, an. 109 (1984), fasc. 214 (13 settembre), pag. 2
D02102
L' A. (titolare della cattedra di Diritto pubblico comparato all' Universita' di Genova) risponde ad un articolo di Augusto Barbera, il quale aveva criticato il voto di preferenza giudicandolo responsabile delle degenerazioni clientelari e correntizie. Tali critiche sono certo esatte, ma sono poco convincenti i rimedi proposti, cioe' l' abolizione del voto di preferenza stesso. Considerando che anche gli altri partiti sono favorevoli, quanto meno, ad un minor peso del voto di preferenza, e' probabile che dalla Commissione per le riforme istituzionali esca una riforma elettorale in cui le preferenze saranno molto ridotte. Il Parlamento sara' cosi' qualitativamente migliore, ma i partiti vedranno ulteriormente rafforzato il loro potere.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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