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Documento


34399
IDG841303432
84.13.03432 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Mazzanti Paolo
Obiettivo. Ma la tv privata non e' monopolio
Giornale, an. 11 (1984), fasc. 206 (31 agosto), pag. 13
D18323; D18322
L' A., commentando l' accordo Berlusconi-Retequattro, nota come nel settore televisivo privato non si possa parlare di monopolio come fa il PCI. Innanzitutto, nelle televisioni private non c' e' prezzo di vendita, i consumatori televisivi ottengono i programmi gratuitamente, quindi non ha senso parlare di monopolio in senso economico. D' altra parte l' eventuale consorzio televisivo privato puo' costituire un monopolio di acquisto di programmi, che e' l' unica salvaguardia contro la crescita incontrollata dei prezzi. Osserva che anche un monopolio in senso "politico" non e' realizzabile in quanto il mercato vincola le tv commerciali alla ferrea legge dell' audience, quindi i programmi non debbono indispettire nessuno. L' A. conclude rilevando che solo la tv pubblica, alla quale il PCI e' tanto affezionato, essendo slegata dalla legge dell' audience, puo' essere faziosa e eversiva.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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