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Documento


34611
IDG841303644
84.13.03644 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bettiza Enzo
L' attesa di riforme elettorali
Resto del carlino, an. 99 (1984), fasc. 256 (16 settembre), pag. 1
D02102
L' A. sostiene che il sistema elettorale proporzionale italiano e' congegnato in modo da rafforzare i piu' forti e indebolire i piu' deboli. In altre parole noi abbiamo un ordinamento elettorale a parvenza proporzionale ma ad effetto maggioritario. Per cui una riforma elettorale in senso maggioritario, come quella prospettata da De Mita, non farebbe che peggiorare le cose per i c.d. partiti minori, i quali non trarrebbero nessun beneficio da un eventuale accorpamento, come precedenti esperienze elettorali confermano. Ne' i patti elettorali proposti, che in sostanza si concretizzano nell' espressione "o con la Democrazia cristiana o contro di essa", sortirebbero effetto diverso da quello di fare guadagnare voti alla Democrazia cristiana a scapito dei partiti laici. Tale soluzione, alla lunga, provocherebbe un vantaggio per il PCI.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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