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| IDG841303728 | |
| 84.13.03728 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Treu Tiziano
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| Il referendum promosso dal PCI sulla scala mobile introduce un
elemento destabilizzante nelle relazioni industriali. Quell' urna
spacca il sindacato
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| Sole, an. 120 (1984), fasc. 227 (25 settembre), pag. 6
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D74404; D021030
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| (Sommario: Appare pericoloso come arma di negoziato l' impiego di
questo meccanismo di consultazione difficile da governare)
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| L' A. esamina prima sul piano giuridico e su quello delle relazioni
industriali, gli effetti del referendum proposto dal PCI riguardante
la scala mobile. Successivamente l' analisi si trasferisce sul piano
politico-istituzionale. Secondo alcuni, il decreto legge sulla scala
mobile ha rappresentato la prima deroga alla regola di "costituzione
materiale", secondo cui i primi importanti provvedimenti in materia
sociale e del lavoro sono presi col consenso tacito del PCI. Un esito
negativo del referendum, per il PCI costituirebbe, in particolare, un
grave colpo per il futuro della regola sopra indicata. Un esito
positivo, invece, confermerebbe tale regola cosi' solennemente, da
sancire la strutturale necessita' del PCI alle grandi scelte
economiche e sociali del Paese. Si avrebbe, a questo punto, l'
ulteriore anomalia che vedrebbe il PCI forza decisiva per le scelte
del Paese e nel contempo escluso dal Governo e dall' alternanza. Si
pone l' esigenza, conclude l' A., di chiarezza, sia sul piano
politico che su quello sindacale.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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