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34826
IDG841303859
84.13.03859 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Salvi Cesare
Dietro il caso Naria: la polemica che divide magistrati e politici. A qualcuno piacerebbe un bel conflitto
Rinascita, an. 41 (1984), fasc. 40 (13 ottobre), pag. 8
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D02115; D023
Il "conflitto" insorto tra Magistratura e potere politico sulla sentenza della Corte di Cassazione in merito al c.d. "caso Naria", fa sorgere il dubbio che in entrambi i campi, quello politico e quello giudiziario, vi siano settori per i quali un conflitto di questo tipo potrebbe aprire la via per giungere, poi, ad una ricomposizione tanto possibile, sostiene l' A., quanto perniciosa: il compromesso tra una Magistratura "normalizzata", che accetta, cioe', un "primato della politica", ma garantita sul piano corporativo, e un potere politico che, rassicurato sulla sua intangibilita', sarebbe disposto a concedere molto sul terreno dei privilegi. Esaminata criticamente la presa di posizione del primo presidente della Corte di Cassazione in merito alle reazioni politiche alla decisione della Corte, l' A. sostiene che amministrazione della giurisdizione e governo del pluralismo sono, invece, i temi sui quali occorre sviluppare il confronto e l' impegno di rinnovamento. Secondo l' A., una dialettica tra Magistratura e societa' civile e' pienamente legittima e costituisce l' altra faccia di una corretta concenzione dell' indipendenza della prima come pluralismo garantito e non come separatezza.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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