| Da anni e' emersa la questione se l' interpretazione dell' art. 95
Cost. consenta o meno alle Camere di votare le sfiducia non solo all'
intero Governo, ma anche al singolo ministro. Vengono esposte le
opposte interpretazioni di questo articolo. Se fosse accettata quella
che prevede la sfiducia al singolo ministro, la procedura
comporterebbe la votazione palese. Per ovviare a questo ostacolo del
voto palese e' stata seguita la via delle mozioni che non parlano di
sfiducia al ministro, ma chiedono al Governo di rimuoverlo. Secondo
l' A., ammettere queste mozioni e consentire che si votino a voto
segreto, da' luogo, in caso di approvazione, ad un risultato
aberrante: quello di una sfiducia che implicitamente e' estesa all'
intero Governo, al di fuori delle garanzie costituzionali. Il
problema si pone attualmente per il c.d. "caso Andreotti-Giudice". Ci
sono stati, e' vero, dei precedenti in tal senso, ma il Parlamento,
conclude l' A., dovrebbe tenere presente soprattutto la Costituzione.
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