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Stampa giuridica

Documento


34902
IDG841303935
84.13.03935 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Radius Pietro
Polemica. Stampa e Magistratura: i giornalisti sono sempre e solo vittime? Di penna si puo' morire
Avvenire, an. 17 (1984), fasc. 251 (23 ottobre), pag. 1
D04017; D9694
L' A. avverte che alcune delle critiche mosse alla sentenza della Corte di Cassazione sul diritto di cronaca sono giustificate; del tutto ingiustificate sono invece le ire e le contumelie. Sarebbe il caso di chiedersi se bisogna sempre difendere i numerosi manigoldi che infestano la categoria dei giornalisti, i quali approfittano della liberta' loro concessa per poter diffamare senza essere toccati. Non c' e' quindi niente di male nel fatto che la Cassazione abbia cercato di porre qualche regola. Cio' premesso, l' A. osserva che la sentenza presta il fianco a molte critiche: e' infatti una pretesa assurda voler definire l' utilita' sociale dell' informazione, ne' e' detto che l' informazione socialmente inutile sia dannosa (si pensi alle notizie sui divi dello spettacolo e dello sport). Ancor piu' grave e' la pretesa di obiettivita', perche' al giornalista non si puo' negare il diritto di essere soggetto ad emozioni o idee; dai giornalisti si puo' invece pretendere l' onesta', questa si' accertabile attraverso il ragionamento.
Cass. sez. I civ. 18 ottobre 1984, n. 5259
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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