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Documento


35078
IDG841304111
84.13.04111 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Criscuolo Giovanni
Potere politico e giudici. Cari deputati pensateci su
Paese sera, an. 35 (1984), fasc. 274 (5 ottobre), pag. 1
D02302; D02115
Circa 200 deputati appartenenti a diversi Gruppi politici "hanno sottoscritto un documento di dura condanna nei confronti di un provvedimento giurisdizionale della Corte di Cassazione", riguardante il caso Naria. Questi deputati hanno dichiarato di non riconoscersi nella concezione dello Stato espressa da quel provvedimento. Premesse alcune considerazioni sulla tripartizione dei poteri dello Stato di diritto, riconosciuto il diritto di ciascuno di esprimere le proprie valutazioni in ordine alla vicenda, l' A., presidente dell' Associazione Nazionale Magistrati, sostiene che i 200 deputati, costituitisi in una sorta di alta corte morale, hanno dato vita ad un grave fatto politico rivelatore di un clima di "sofferenza" istituzionale, potendo essere interpretato come una sostanziale interferenza compiuta dal potere legislativo. L' indipendenza del giudice, col rischio che questi possa giudicare anche in modo difforme dal nostro personale convincimento, non puo' essere sostituita che dal "magistrato del principe", sempre in sintonia con le direttive del potere politico. Un' alternativa certamente non augurabile per questa repubblica.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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