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| IDG841304204 | |
| 84.13.04204 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Redazione
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| Coro di critiche al decalogo del giornalista
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| Resto del carlino, an. 99 (1984), fasc. 289 (23 ottobre), pag. 2
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| D04017; D9694
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| L' A. riporta alcune prese di posizione di politici e
costituzionalisti nei confronti della sentenza della Corte di
Cassazione nella quale sono fissate le regole cui i giornalisti
dovranno attenersi per non incorrere nell' accusa di diffamazione.
Per il professor Massimo Severo Giannini "i precetti fissati dalla
sentenza sono senz' altro discutibili", ma alcuni sono compatibili
con l' art. 21 Cost.. Secondo Raffaele Bertoni, consigliere di
Cassazione e componente del Cons. Sup. Mag., una sentenza "non puo'
stabilire in che modo e in che termini deve essere scritta o data una
notizia". La liberta' di stampa, inoltre, non puo' trovare limiti, se
non quando sono violati precetti costituzionali. Nella maggior parte
dei commenti dei parlamentari, e' stato criticato il "decalogo" ed e'
stato rivolto l' invito ai giornalisti perche' arrivino ad una sorta
di "autoregolamentazione deontologica della professione". I radicali,
invece, concordano con i principi affermati nella sentenza.
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| art. 21 Cost.
Cass. sez. I civ. 18 ottobre 1984, n. 5259
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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