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35181
IDG841304215
84.13.04215 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
B. C.
Lotta all' evasione: in Parlamento l' ora della verita'. Ai funzionari le promesse non bastano
Convegno nazionale del Sindacato autonomo dei dipendenti finanziari (SALFI) sulle misure fiscali in discussione al Parlamento, Milano, ottobre 1984
Sole, an. 120 (1984), fasc. 233 (2 ottobre), pag. 17
D22; D14040; D215
Viene esposta una rassegna dei maggiori interventi critici nei confronti del provvedimento di legge predisposto dal ministro Visentini al fine di combattere il fenomeno dell' evasione fiscale. Giuseppe Bernoni, presidente dei commercialisti di Milano, ha affrontato il problema della detraibilita' dei costi per tutti i lavoratori autonomi; ha sollevato perplessita' sulla tenuta del libro giornale di cui all' art. 13 del provvedimento in esame; ha sottoposto a critica anche l' art. 17, avanzando suggerimenti correttivi. Federico Reggio, consulente tributario dell' Unione artigiani, ha presentato una lunga serie di proposte modificative tendenti soprattutto a non appesantire il carico degli adempimenti previsti per i contribuenti piu' piccoli. Ezio Ferrari, presidente dei ragionieri milanesi, ha espresso alcune perplessita' a proposito del maggior potere di accertamento che potrebbe derivare agli uffici dall' approvazione delle nuove norme. Domenico Acquarone, a nome del Consiglio notarile di Milano, ha espresso molte preoccupazioni "per il notevole sovvertimento dei principi cui si era ispirata la riforma tributaria". Il ministro Visentini, la cui replica e' pubblicata integralmente a parte, ha riconosciuto la necessita' di correggere l' art. 11 e di dedurre gli affitti anche per i professionisti (art. 6). Altre proposte di modifica non sono state accolte dal ministro. Il convegno si e' anche interessato dello stato dell' Amministrazione. Enzo Vigano', nella relazione, ha tra l' altro ribadito il concetto fondamentale che i funzionari non intendono piu' prestarsi a giochi di potere. Poste sotto accusa le precedenti gestioni del Ministero, i funzionari vogliono leggi chiare e che venga riconosciuta la loro professionalita'. Se anche questo provvedimento dovesse insabbiarsi si potrebbe tornare a parlare di dimissioni in massa.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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