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35927
IDG841304961
84.13.04961 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Finetti Ugo
I cattolici di fronte al problema dei "dissociati". Non consideriamo il pentito alla stregua di un figliol prodigo
Avanti, an. 88 (1984), fasc. 292 (14 dicembre), pag. 9
D50126; F4252; D5101
L' A. svolge una serie di considerazioni critiche nei confronti di certe posizioni del cattolicesimo di fronte al fenomeno del pentitismo terroristico. In sostanza l' A. ritiene comprensibili ma non condivisibili le posizioni della Chiesa di fronte a questo fenomeno. Secondo l' A., non e' possibile ne' giusto "ricominciare da zero" dopo la "confessione" e il "pentimento". Considera negativamente ogni cultura della deresponsabilizzazione verso gli altri e "immorale" che proprio certa cultura cattolica lasci cadere nel limbo dell' oblio veri cristiani, le vittime del terrorismo, "e si preoccupi di glorificare e riabilitare come "itinerarium mentis in Deum" un miserabile mercato di delazioni e dii omissioni". L' apertura verso pentiti e dissociati, sostiene l' A., e' un fatto tecnico di lotta al crimine e un fatto morale e di civilta' per cui la societa' si difende, riuscendo a fronteggiare un' ondata barbarica senza imbarbarirsi.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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