| L' A. (consigliere regionale DC della Lombardia), premesse alcune
considerazioni sulle non buone condizioni in cui versa l' Universita'
italiana, esamina il problema del "numero chiuso", cui si riferisce
il recente provvedimento di un magistrato. Egli ritiene che nel
nostro tipo di organizzazione non si possa pensare a limitare
drasticamente gli accessi agli atenei: bisogna prima affrontare altri
temi, come l' autonomia, il diritto allo studio, la liberta' degli
istituti. In particolare, sottolinea la questione delle Universita'
libere, che non possono essere tali senza i finanziamenti pubblici,
pena l' attribuzione della liberta' soltanto a una ristretta "elite".
Conclude che cio' che piu' preoccupa e' il clima in cui vivono i
giovani: l' Universita' sara' inutile per loro, se non li avra'
spinti a concrete offerte di solidarieta' nell' attivita'
scientifica, culturale e ricreativa.
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